Ora, cari ragazzi e bravi Capi, sta a voi continuare su questo sicuro “sentiero scout” tenendo sempre più alta, verso il cielo, la vostra fiamma … sappiate essere dei custodi vigilanti per l’osservanza della Legge, essa deve essere SEMPRE la base di lancio per le più grandi imprese, per raggiungere il massimo dei livelli e per vivere una vita pura e gioiosa senza alcun compromesso in un mondo così corrotto, nella Babilonia di contestazioni più negative che costruttive per un mondo migliore. Principi fondamentali che donano al nostro scoutismo, voluto e tante volte benedetto dalle Supreme Gerarchie della Chiesa, l’onore di chiamarsi “cattolico”
la nostra storia
DA DOVE TUTTO EBBE INIZIO
Scriveva questo nel 1972, anno di nascita del gruppo Prato 4, padre Stefano Antonini (o come lo chiamavano tutti Padre Antonino), colui che diede vita nel 1947 alla rinascita dello scoutismo a Prato, fondando il gruppo Prato 1 all’interno del chiostro di San Francesco, ospiti della comunità di frati dell’ordine dei Carmelitani, che ci hanno ospitato fino agli anni ’90 del secolo scorso.
Il gruppo Prato 4 nasce nel 1972 quando ancora eravamo ASCI, adulti scout cattolici italiani e, dal 1974 con l’avvento dell’AGESCI, associazione guide e scout cattolici italiani, confluisce in essa.
In realtà il nostro gruppo ha però radici ancora più lontane nel tempo in quanto, dalla sua nascita, è sempre rimasto, come sede, all’interno del chiostro di San Francesco e cioè dal 1947 con il nome Prato 1.
Nel 1972, gli anni delle contestazioni studentesche, parte dei capi dell’allora Prato 1, in contrasto con la comunità di frati di allora, dovettero emigrare in altra sede, mantenendo tuttavia la denominazione Prato 1.
Coloro che invece rimasero in San Francesco continuarono le attività, ma assunsero il nome di Prato 4.
Da allora siamo rimasti sempre ospiti della comunità dei Carmelitani fino al 2014, quando la chiesa di San Francesco, passata ormai alla diocesi, ci siamo trasferiti ospiti della Basilica di S.M. Carceri, all’interno dell’Oratorio, oggi Polo Educativo di Sant’Anna.
Nel 1972 il nostro gruppo partì con un reparto solo maschile perché, ancora ASCI, composto da 39 elementi tra capi e ragazzi: il riparto, allora si diceva così, si chiamava “San Giorgio”. Successivamente vi si affiancarono la branca Rover, il branco Stella Polare.
Negli anni successivi nacque un secondo branco, Croce del Sud e un altro reparto maschile, “Robinson”. Inoltre, con l’entrata nel nostro gruppo delle ragazze, si affiancò alle unità già esistenti un nuovo reparto femminile, Nuovo Orizzonte e la branca rover e lupetti diedero il benvenuto rispettivamente alle prime scolte e lupette del Prato 4.
Agli inizi degli anni ’90 i due reparti maschili si sono uniti, dando vita al reparto Freccia d’Oro.
A oggi siamo una grande comunità, che conta circa 180 tra ragazze, ragazzi, Capi e assistenti ecclesiastici.
I NOSTRI LUOGHI
LA CO.CA.
Conosci la nostra fantastica Comunità Capi fatta da ragazze, ragazzi, donne, uomini e assistenti, che ogni giorno si mettono in gioco e al servizio delle nuove generazioni, facendo provare e maturare esperienze uniche!
I PROGETTI EDUCATIVI
Per conoscerne i contenuti vi invitiamo a leggerNE I DOCUMENTI
Frutto del lavoro della Comunità Capi del gruppo Agesci Prato 4, il progetto educativo è uno strumento di lavoro finalizzato a rendere l’azione educativa del gruppo più mirata, continuativa ed efficace. Il progetto nasce da un’attenta analisi della realtà in cui il gruppo opera, volta a individuare i bisogni educativi emergenti, chiaramente in maniera trasversale relativamente alle fasce di età che coinvolgono i nostri ragazzi, oltreché con un focus particolare al territorio in cui siamo inseriti.
In primo luogo questo documento è un supporto per i capi di oggi e quelli di domani, affinché abbiano una guida per la stesura e la verifica dei vari programmi delle rispettive unità, secondo obiettivi comuni e condivisi dalla Comunità Capi.
In secondo luogo è un documento pubblico condiviso con tutte le famiglie, affinché, guardando a obiettivi comuni, aumenti la sinergia tra capi e genitori per il bene delle ragazze e dei ragazzi del nostro gruppo.
Nel 2024, inoltre, è stata promossa un’ulteriore iniziativa nell’ambito del Polo Educativo Sant’Anna, con una collaborazione reciproca tra le varie realtà che operano all’interno del Polo stesso, come chiaramente il nostro gruppo scout, la Fondazione Opera Santa Rita, l’Oratorio Cittadino Sant’Anna, le organizzazioni “Salesiani per il Sociale” e “La Lunga Domenica”, e Casa Edoardo; questa sinergia è racchiusa nel documento “Progetto Educativo Pastorale”.
Per leggere i due documenti, e scoprire di più sulla nostra proposta educativa, vi invitiamo a cliccare qui o sul pulsante sottostante.
Il nostro gruppo, nato nel 1974, ha una storia molto interessante che si “scontra” direttamente con i cambiamenti storici, politici e culturali del secolo scorso.
Clicca qui per leggerla.
Lo scautismo è un movimento educativo nato all’inizio del XX secolo grazie all’intuizione del generale britannico Robert Baden-Powell, che riconobbe l’importanza di educare i giovani attraverso esperienze pratiche, responsabilità personale e servizio alla comunità.
Nel 1907, Baden-Powell organizzò il primo campo scout sull’isola di Brownsea, nel sud dell’Inghilterra. Vi parteciparono venti ragazzi di estrazione sociale diversa, e il successo dell’iniziativa confermò il valore del metodo scout, basato su attività all’aperto, giochi e responsabilità condivise. L’anno successivo, Baden-Powell pubblicò il manuale “Scouting for Boys”, che divenne un punto di riferimento per generazioni di giovani, diffondendo il movimento in tutto il mondo.
In breve tempo, lo scautismo si diffuse oltre i confini britannici. Nel 1910 nacquero organizzazioni scout in Canada, Australia, Sudafrica, India e diversi paesi europei. La stessa sorella di Baden-Powell, Agnes, e sua moglie, Olave, fondarono un movimento parallelo per le ragazze, le Guide, che rispecchiava gli stessi valori e obiettivi adattandoli al contesto femminile.
Lo scautismo arrivò in Italia nel 1912, grazie all’opera di Mario di Carpegna e Carlo Colombo, che fondarono i primi gruppi scout. Tuttavia, il movimento dovette affrontare grandi sfide durante il periodo fascista, quando venne dichiarato illegale. Nonostante ciò, il movimento continuò a esistere in forma clandestina attraverso il cosiddetto “scautismo nella Giungla Silente”.
I gruppi scout parteciparono attivamente e in prima linea nella Resistenza italiana contro il regime nazifascista; celebre la storia delle “Aquile Randagie”, impegnate in prima linea sulle Alpi a salvare persone.
Mentre in Italia si scriveva questa pagina buia di storia, nel mondo dopo la Prima Guerra Mondiale, lo scautismo si consolidò come movimento internazionale. Nel 1920 si tenne a Londra il primo Jamboree Mondiale, un incontro che riunì migliaia di scout da tutto il mondo e in cui Baden-Powell fu proclamato Capo Scout del Mondo. Nel 1922, fu istituita l’Organizzazione Mondiale del Movimento Scout (WOSM), con l’obiettivo di coordinare le diverse associazioni nazionali e promuovere valori comuni come fratellanza, rispetto per la natura e servizio alla comunità.
Lo scautismo è fondato su principi universali: la promessa e la legge scout, che guidano l’impegno personale, e l’attenzione alla natura come luogo di apprendimento e crescita. La tipica uniforme degli scout simboleggia uguaglianza e senso di appartenenza, mentre le attività all’aperto—come campeggio, escursionismo e tecniche di sopravvivenza—rimangono centrali nell’educazione scout.
Nel corso degli anni, il movimento si è adattato ai cambiamenti sociali, affrontando nuove sfide come la sostenibilità ambientale e l’inclusione. Oggi, lo scautismo conta più di 50 milioni di membri in oltre 170 paesi, rappresentando uno dei più grandi movimenti educativi al mondo.
Lo scautismo continua a ispirare milioni di giovani, promuovendo valori di pace, solidarietà e rispetto reciproco. Attraverso la formazione di cittadini responsabili e impegnati, il movimento rimane fedele al suo motto: “Lascia il mondo un po’ migliore di come lo hai trovato.”
Se vuoi approfondire la storia maschile, clicca qui, mentre quella femminile la trovi qui.
A.G.E.S.C.I. è l’acronimo dell’associazione scout italiana Associazione Guide e Scout Cattolici d’Italia, la più grande associazione scout della Repubblica Italiana, fondata nel 1974 (gli anni delle contestazioni studentesche) a seguito dell’unione tra l’associazione femminile, AGI, fondata a sua volta nel 1943 come controparte a quella maschile, l’ASCI, fondata invece a Roma nel 1916 dal conte Mario di Carpegna.
L’AGESCI è attivamente membra della Federazione italiana dello scautismo (fis) e, attraverso quest’ultima, rappresentante del contingente italiano presso il WOSM e la WAGGGS, rispettivamente la World Organization of the Scout Movement, diretta attualmente dal diplomatico Ahmad Alhendawi, con sede principale a Kuala Lumpur (Malesia) e la World Association of Girl Guides and Girl Scouts, diretta dalla diplomatica Anna Segall, con sede a Londra (Regno Unito).
Scout una volta, scout sempre. Ovunque nel mondo.
L’iscrizione al nostro gruppo avviene esclusivamente online, tramite l’apposita procedura.
Per completare il form occorrono circa 10 minuti; se ne hai bisogno, puoi inoltre sospendere l’iscrizione online e riprenderla in un secondo momento, anche da un dispositivo differente.
Non sono attive altre modalità di iscrizione (es. cartacea o via e-mail).
Nessun problema!
Puoi aggiornare i dati forniti nella domanda (es. cambio residenza, recapiti, errori di battitura, ecc.) semplicemente facendo un rispondendo all’email automatica ricevuta al momento della conferma, contenente il numero di iscrizione.
In tutti i gruppi scout i posti disponibili sono limitati; facciamo sempre il possibile per garantire a tutte le iscritte e a tutti gli iscritti un accesso rapido alle nostre attività, ma ciò non può essere sempre garantito in quanto varia da diversi fattori, quali il numero di richieste elaborate, i posti disponibili e l’età.
Se hai già inoltrato la domanda di iscrizione, e vorresti avere maggiori informazioni in merito, non esitare a contattarci rispondendo all’email di conferma col codice della pratica.
Il nostro gruppo accetta iscrizioni a partire dal compimento dei cinque anni d’età.
L’attività è così suddivisa:
- Branca L/C (Lupetti): 8-12/13 anni
- Branca E/G (Reparti): 12/13-16 anni
- Branca R/S (Noviziato e Clan): 16-20/21 anni
- Comunità Capi (Co.Ca.): dai 21 anni
È possibile iscriversi a partire dal compimento del quinto anno d’età, mentre non è possibile iniziare l’attività prima degli 8 anni.
Niente boy scout o girl scout ma solo Scout! Tale distinzione faceva parte dell’origine del movimento, quando l’attività istituzionale era completamente separata tra ragazze e ragazzi. Oggi siamo tutti insieme, quindi la parola corretta è solo “scout”.
Se vuoi approfondire l’argomento, ti invitiamo alla lettura di questo bellissimo articolo, a cura degli amici del CNGEI.
Assolutamente no. Mai ci permetteremo di portarti a essere un “cattolico modello” o “un prete”.
Per le storiche radici italiane, per la nostra storia ed essendo comunque parte di un’associazione cattolica, offriamo a tutte e a tutti i ragazzi e adulti, anche col prezioso aiuto dei nostri Assistenti, un’attività (che NON è assolutamente catechismo) volta a costruire/migliorare il proprio percorso di fede all’interno della Chiesa cattolica di culto romano.
La Fede è tua e la scelta pertanto resterà soltanto tua. Nella nostra associazione abbiamo accettato, accettiamo e continueremo ad accettare con immenso piacere e senza alcuna discriminazione persone di qualsiasi credo religioso (altre Cristianità, Islamico, Ebraico, ecc.), oppure che non si riconoscono in niente.
I valori che contano nella nostra associazione sono altri e non il numero di quante volte si va alla messa.
In ogni Branca (L/C, E/G, R/S e Co.Ca.) promuoviamo sempre, naturalmente con diverse inclinazioni, momenti di confronto e di cittadinanza attiva, per esempio organizzando attività all’interno di luoghi simbolici del nostro tessuto sociale (es. manifestazioni, musei/memoriali, istituti di cura, penitenziari, ecc.), oppure attraverso il confronto con altre realtà.
Tale attività permette di far accrescere fin da subito una matura consapevolezza sul nostro mondo, e cercare di essere, fin da bambini, adulti e cittadini attivi e in prima linea, “per lasciare il mondo un po’ meglio di come lo abbiamo trovato”.
A partire inoltre dalla branca R/S (Noviziato e Clan) le ragazze e i ragazzi si faranno sempre partecipi di attività individuali di volontariato (o come lo chiamiamo noi, “servizio”) al servizio di organizzazioni no-profit del nostro tessuto urbano e sociale, oltreché in attività all’interno della nostra associazione, nell’aiuto dei membri della Co.Ca. a svolgere I loro incarichi.
Queste esperienze hanno fatto maturare a tante persone (di tutti gli schieramenti e ideologie), la scelta di continuare il loro impegno civico attivamente nella vita politica.
Citiamo due scout italiani presidenti del Parlamento Europeo, David Sassoli e Antonio Tajani.
La sicurezza dei nostri ragazzi e dei nostri capi è sempre al centro di ogni singola attività da noi svolta.
Ogni capo, quando svolge il proprio ruolo, è adeguatamente formato e in continuo aggiornamento sulla sicurezza e le misure da adottare in varie occasioni.
Ogni singola attività che svolgiamo è sempre studiata in modo tale da garantire la massima sicurezza di tutte e tutti.
Inoltre, insieme alla quota di iscrizione è sempre inclusa un’assicurazione che copre le spese mediche (anche all’estero) per incidenti avvenuti durante l’attività. Durante i primi mesi di prova, quando ancora non si è iscritti, verrà attivata un’assicurazione temporanea di due mesi da parte del vostra branca di appartenenza.
Se vuoi approfondire meglio quali misure adottiamo per garantire la sicurezza nei nostri vari ambiti, non esitare a chiedere ai tuoi capi di riferimento; puoi anche consultare i documenti sul protocollo di sicurezza cliccando qui.
Agesci è in assoluto la più grande associazione scout in Italia, con oltre 180 000 iscritte/i, e con migliaia di gruppi sparsi in tutte le regioni italiane.
In ogni Branca (L/C, E/G, R/S e Co.Ca.) promuoviamo sempre, naturalmente con diverse inclinazioni, momenti di confronto e di cittadinanza attiva, per esempio organizzando attività all’interno di luoghi simbolici del nostro tessuto sociale (es. manifestazioni, musei/memoriali, istituti di cura, penitenziari, ecc.), oppure attraverso il confronto con altre realtà.
Tale attività permette di far accrescere fin da subito una matura consapevolezza sul nostro mondo, e cercare di essere, fin da bambini, adulti e cittadini attivi e in prima linea, “per lasciare il mondo un po’ meglio di come lo abbiamo trovato”.
A partire inoltre dalla branca R/S (Noviziato e Clan) le ragazze e i ragazzi si faranno sempre partecipi di attività individuali di volontariato (o come lo chiamiamo noi, “servizio”) al servizio di organizzazioni no-profit del nostro tessuto urbano e sociale, oltreché in attività all’interno della nostra associazione, nell’aiuto dei membri della Co.Ca. a svolgere I loro incarichi.
Queste esperienze hanno fatto maturare a tante persone (di tutti gli schieramenti e ideologie), la scelta di continuare il loro impegno civico attivamente nella vita politica.
Citiamo due scout italiani presidenti del Parlamento Europeo, David Sassoli e Antonio Tajani.
La nostra associazione è aperta a tutte e a tutti e quindi, chiaramente, anche agli scout con disabilità; tuttavia le attività che potranno fare dipenderanno molto dal tipo di disabilità e soprattutto dalle capacità dei Capi di far fronte alla sue necessità.
Nel 1981 l’UNESCO ha attribuito allo Scautismo il premio per l’Educazione alla Pace. La precedente esperienza militare del fondatore degli scout, Robert Baden-Powell, potrebbe trarre in inganno degli osservatori esterni al movimento e far credere loro che lo scautismo sia un movimento militarista, invece si basa su principi opposti: l’addestramento dei cadetti impone ai ragazzi dall’esterno una istruzione collettiva, mentre lo scautismo incoraggia dall’interno l’individuo a sviluppare da sé la propria personalità. Quindi no, gli scout non sono paramilitari.
I nostri capi sapranno benissimo indirizzarti verso i nostri luoghi partner, garantendoti la spesa minore.
Certo: anche un adulto che vuole sperimentarsi nel volontariato può diventare uno scout da adulto! Le modalità di iscrizione sono le stesse per tutti quindi se sei interessato a fare del volontariato!
Per iniziare, clicca qui. Compila i dati “Genitore 1” e ragazza/o con i tuoi e ometti quelli del “Genitore 2”.
Cantare ci piace tanto, ma siamo anche spesso altrettanti stonati!
Facciamo tantissime attività, ma è vero che cantiamo sempre, ma non è poco vero che siamo intonati.
La nostra canzone preferita, ma anche la più odiata da noi, e che banalmente nessuno di noi sa completamente è “Scouting for Boys”, scritta da Giorgio Prada in occasione della Route Nazionale del 1986 presso Piani di Pezza.
Questa è una bella esecuzione a cura dei nostri amici del Prato 1.
Abbiamo anche altre canzoni scout molto famose, quelle che ci capita un po’ più spesso di cantare in compagnia, magari davanti al “Fuoco della Zanzara” oppure in Route. Puoi trovare il canzoniere qui.
Una regola fondamentale del nostro metodo educativo è quella di fare in modo che i ragazzi si possano guadagnare e finanziare da soli i costi delle proprie attività, anche per non gravare troppo sul bilancio della propria famiglia.
Vengono organizzate pertanto, seppur in diverse inclinazioni, attività di autofinanziamento; la più famosa è probabilmente quella della vendita dei biscottini, ma non esiste solo quella.
Ogni anno per esempio la branca E/G organizza la storica rievocazione delle Mazze di San Giuseppe, mentre sono state tante le più varie attività di autofinanziamento.
Lotterie, traslochi, svuota cantine, fino a un canale Twitch.
I capi sono ragazze, ragazzi, donne, uomini e assistenti, che ogni giorno si mettono in gioco e al servizio delle nuove generazioni, facendoli provare e maturare esperienze uniche, in linea col nostro metodo educativo diffuso in tutto il mondo.
Clicca qui per conoscerci meglio e scoprire “chi c’è dietro”!
Tutti i capi scout sono volontari e non ricevono alcun compenso per il servizio che svolgono con tutti gli scout.
I soldi chiesti alle famiglie e percepiti tramite gli autofinanziamenti servono esclusivamente a finanziare economicamente i nostri progetti (cibo, utenze, trasporti, ecc.).
Fuori dagli scout, ogni donna e uomo ha la propria vita, i propri studi e il proprio lavoro.